In kayak intorno alla Sardegna per Save the Children: intervista a Daniele Strano

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11813249_10207203637720106_2611421956100797251_nSta ormai circumnavigando la Sardegna da 20 giorni, Daniele Strano, istruttore di nuoto e beach tennis cagliaritano che ha deciso di intraprendere un’originale avventura nella quale la scoperta della natura, la promozione turistica e la beneficenza sono intrecciate tra loro. Pagaiando per tutta la costa sarda, isole minori comprese, continuerà a toccare tutte le spiagge in cui operano esercenti sensibilizzati preventivamente alla causa. Chiunque potrà effettuare una donazione con paypal o bonifico attraverso il conto corrente dell’associazione sportiva Sardinian Sharks. I fondi raccolti andranno a favore di Save the Children e saranno divisi equamente tra i progetti “Punti luce” e “Sud del Mondo”. Abbiamo incontrato Daniele durante la sua tappa nel Sulcis e ci ha raccontato qualcosa in più della sua avventura.

Carbonia.net: ciao Daniele, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Come è nata l’idea di questo progetto?

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Direzione Maladroxia

Daniele: il progetto nasce dal desiderio di avventura, al fine di promuovere l’associazione Save the Children. Collaboro con la sezione regionale di Cagliari di Save the Children dal 2006. Precedentemente organizzavo partite di beach tennis in spiaggia al Poetto per raccogliere fondi. Stanco della routine di Cagliari e spinto dal desiderio di cambiare, ho deciso di iniziare quest’avventura. Sono partito il 15 luglio alle 9.30 del mattino da Marina Piccola, al Poetto. Il primo giorno è stato bellissimo e ricco di emozioni. Erano presenti l’Unione Sarda, la Nuova Sardegna e la responsabile di Save the Children per la nostra regione, Elena Piseddu. Ho salutato tutti per rivederci il 15 agosto. Radio Sardegna web, seguita soprattutto da sardi emigrati all’estero, mi sta seguendo quotidianamente. Esiste anche l’app shark paddle dedicata all’evento.

Carb11753707_1617989945146243_3275367303753108080_nonia.net: qual è stato l’impatto iniziale?

Daniele: il mare era calmo e ho avuto la possibilità di fare foto in zone difficilmente accessibili all’occhio umano.  Dopo circa un’ora dalla partenza ho visto salire lo scirocco e mi sono dovuto fermare a Maddalena, spiaggia dove ho passato la notte e dove erano presenti i bambini della colonia Capoterra 2000. Sono poi passato davanti alla zona industriale di Sarroch: non fotografo solo il bello ma fotografo e commento anche il brutto.

Carbonia.net: ci puoi raccontare cosa hai visto?

Daniele: ho visto una pattuglia della Guardia Costiera che mi ha bloccato chiedendomi dove stessi andando e affermando che quella era un’area interdetta alla navigazione. Dopo aver spiegato il mio progetto mi hanno lasciato andare, a patto che avrei oltrepassato quella zona velocemente. Ho così potuto vedere il lavaggio delle petroliere sui moli, un mare inquinatissimo davanti a un paese – Sarroch- che originariamente basava la propria economia sulla pesca. L’economia di oggi sembra invece diventata schiava della busta paga, di un’industria che paga due pagine sull’Unione Sarda per ringraziare tutti, cercando soltanto, a mio parere, di rabbonirsi l’opinione locale. Io vorrei invece che si promuovesse un turismo sostenibile e un’attività industriale che non danneggi la terra sarda. Non voglio fare demagogia o retorica ma servirebbe una rivoluzione dei sistemi energetici, altrimenti rimarremo agganciati alla vecchia economia. I Comuni dovrebbero investire nel fotovoltaico, nell’eolico, non importa se si rovina il paesaggio, meglio quello di un cancro ai polmoni.

Carbonia.net: sei passato anche davanti al poligono di Teulada e a Portovesme, cosa hai visto e pensato?

Daniele: ettari ed ettari di bellissimi paesaggi con terra selvaggia e incolta destinati, da ormai 30 anni, a esercitazioni belliche: che rabbia. Quando inizi a capire tutti gli incastri – industria bellica, sistema guerre, etc – capisci che lo costruiscono loro il nemico. Ho vissuto sei mesi a Parigi e vorrei un’Europa in crescita, in fondo tutti abbiamo bisogno di un ideale. Le cose più brutte che ho visto fino ad ora, comunque, sono il poligono e la raffineria.

Passando davanti a Portovesme, a dire il vero, ho visto un mare stranamente celeste. Sembrava di stare ai Caraibi solo che avevo lo sfondo delle ciminiere. La spiaggia era spettrale, piena di rifiuti di ogni tipo e i gabbiani padroni di tutto. No, proprio non ho gradito l’immagine che ho visto. Ho pure pensato quanto potrebbe essere importante quella zona per il turismo, con quei colori celeste e smeraldo! Chissà quando arriverà la vera rivalutazione del vostro territorio!

Carbonia.net: parlaci un po’ del fine ultimo di questa avventura: a cosa serviranno i fondi raccolti?

Daniele: l’idea di questa avventura nasce per portare aiuti a due filoni di Save the Children: Punti luce e Sud del Mondo. Dividerò in parti uguali i fondi che riuscirò a raccogliere: il 50% andrà al progetto Punti Luce, un progetto nuovo, non ancora decollato in Sardegna, a favore dei figli delle persone in povertà.  In Italia la scolarizzazione è fornita dallo Stato, ma la forbice di disuguaglianza tra la popolazione è sempre più alta. Per questo, queste risorse saranno impiegate in progetti musicali, artistici e sportivi per i figli di famiglie povere. Il restante 50% sarà devoluto al progetto Sud del Mondo, un progetto di scolarizzazione, sanitario e di benessere dei bambini in Africa, Sud America e Asia.

 

Contatti
Pagina Facebook: Strange kayaking Sardinia
Sito web: http://www.sardiniansharks.it/

Per le donazioni:
IBAN: IT85S36000032000CA008483106
Intestato a: Daniele Strano
Causale: Donazione Save The Children