Come svilire lavoratori e servizi della città

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ludoteca21Vi ricordate della Ludoteca e della Sala Prove Musicali? Quei servizi che l’attuale Consiglio e Giunta Comunale hanno di fatto chiuso, non mettendo a disposizione le risorse che consentivano la prosecuzione della loro attività? Quei servizi che erano un punto di riferimento per centinaia di utenti, soprattutto giovani e bambini, e che davano lavoro a 5 persone altamente qualificate? Ebbene, la Giunta Comunale prova a riaprire quelle strutture (Centro Polivalente Piazza Primo Maggio e Sala Prove Musicali a Is Gannaus) con una delibera (la N° 138) demagogica e confusa che presenta aspetti surreali che possono essere definiti “pilateschi”.

Cosa dice questa delibera N°138/2016? In sostanza la Giunta indica agli uffici le direttive per la predisposizione di una manifestazione di interesse, mediante la quale riaprire il Centro Polivalente di Piazza Primo Maggio e la Sala Prove Musicali di Is Gannaus. Attenzione: riaprire le strutture, non restituire i servizi. Sono due provvedimenti diversi e portano a due risultati diversi. La manifestazione di interesse è lacunosa: una proposta che sa di sberleffo, di svendita di un servizio. Un atto che “consegna” alle associazioni uno dei suoi migliori servizi educativi, quello più popolare nel senso di rivolto a tutti (indistintamente da redditi familiari). Probabilmente è stato valutato un servizio “poco produttivo” se si considera che tutte le famiglie che lo utilizzavano non versavano alcuna contribuzione, ma del resto che importanza possono avere quelle famiglie? Molto spesso si trattava di nuclei famigliari che probabilmente non possono permettersi i servizi ludici a pagamento, ma di cui nessuno si fa portavoce. Le direttive indicate dalla Giunta si possono sintetizzare in:

  1. Predisposizione di un bando per il comodato d’uso (non riapertura servizi, ma comodato d’uso) per le strutture: Centro Polivalente Piazza Primo Maggio e Sala Prove Musicali Is Gannaus.
  2. I beneficiari di questo bando sono le Associazioni che abbiano esperienza pregressa in campo musicale e ludico\educativo per minori, aventi sede nel Comune di Carbonia.
  3. Si dispongono 5000 euro annui per l’Associazione che prenderà in comodato d’uso il Centro Polivalente di Piazza Primo Maggio e 2000 euro per l’Associazione che prenderà in comodato d’uso la Sala Prove Musicali di Is Gannaus.
  4. Le Associazioni che vincono il bando devono garantire un servizio gratuito e qualificato di minimo 16 ore settimanali per il Centro Polivalente Piazza Primo Maggio e di 12 ore settimanali per la Sala Prove Musicali di Is Gannaus. Possono utilizzare le strutture che hanno in comodato d’uso per attività varie, anche a pagamento.

Intanto va rilevato subito l’aspetto più demagogico di tutta la delibera. Ovvero il riservare la possibilità di partecipare al bando alle Associazioni che hanno sede nel Comune di Carbonia. Perché ritengo questa direttiva demagogica? Perché da un lato soddisfa gli appetiti di chi vuole che “le nostre cose ce le gestiamo noi” e di chi “prima il lavoro a quelli di Carbonia”; dall’altro lato è probabilmente inapplicabile, poiché può presentare profili di illegittimità: il comodato d’uso delle strutture potrebbe portare ad un lucro e Associazioni con sede in altri comuni potrebbero legittimamente voler partecipare al bando.
Si fa notare inoltre l’assurdità della proposta e le scorrettezze etiche in essa contenuta. Si danno direttive affinché Associazioni, con non meglio precisate figure qualificate, aprano l’ex Ludoteca e l’ex Sala Prove Musicali in cambio di 5000 euro annui e di 2000 euro annui. Il tutto rispettivamente per 16 e 12 ore settimanali. Quindi si vanno a sostituire delle persone (5 lavoratori per la precisione) qualificate e con esperienza nel settore, con dei volontari che dovranno essere qualificati (sorge spontanea la domanda: quale professionista lavora gratis 16 ore alla settimana?) e che avranno evidentemente la tutela e la responsabilità sui minori che frequenteranno le attività da loro proposte. Cioè si sta sostituendo il lavoro qualificato, professionale e rispettoso di tutti i crismi legali e di sicurezza, poiché inquadrato in precise forme e linee guida nazionali e regionali, con lavoro volontario, non controllato e non controllabile, non inquadrabile in nessuna forma che possa dare garanzie di effettiva tutela sul minore che viene affidato a questi volontari. E qui sta una doppia scorrettezza. In primis nei confronti dell’utente del servizio, cioè la famiglia e il minore, il quale prima aveva la certezza di frequentare un luogo garantito e gestito mediante precisi contratti e vincoli derivanti da direttive Comunali e Regionali cui la cooperativa affidataria si doveva attenere; adesso avrà invece come riferimento un’Associazione di volontariato, che deve lavorare gratuitamente e che anche in virtù della gratuità del servizio non potrà dare garanzie di sicurezza e di tutela nei confronti del minore stesso.
Ricordiamo che la Ludoteca è un servizio educativo per l’infanzia la cui autorizzazione al funzionamento e i requisiti sulle modalità di gestione e di richiesta di personale qualificato è stabilito da delibera della regione Sardegna n. 50/12 del 16.09.2008 e ha come obbiettivi:

  • fungere da osservatorio privilegiato per la prevenzione del disagio e delle devianze minorili;
  • rappresentare per le famiglie un punto di riferimento educativo;
  • affiancare famiglia e scuola nella realizzazione del processo educativo del bambino, attraverso la metodologia del gioco come attività ludico-didattica

sala-prove-big1Vi sembra che siano obbiettivi che un’Associazione di volontari possa perseguire e su cui possa dare garanzie? Il Comune di Carbonia in questo modo si svincola da una funzione che gli è propria, quella di garante di un sistema di servizi pubblici, servizi che dovrebbero avere una piena visibilità su tutto il territorio e dovrebbero essere messi in una rete (scuola e servizi educativi non scolastici) capace di intercettare sul territorio eventuali forme di disagio e fatica sociale. Un compito che non può essere delegato ad un’associazione, che per la sua importanza nel nostro territorio comunale dovrebbe mirare a fare altro (animazione sociale, promozione di eventi…).
La seconda enorme scorrettezza etica contenuta in questa direttiva, riguarda invece la pretesa sostituzione del lavoro qualificato e professionale con il lavoro volontario. Questo è un vero e proprio attacco al lavoro e alla dignità delle persone che da anni operano in quel servizio e che hanno faticosamente e professionalmente portato avanti un lavoro che è divenuto un’eccellenza per il Comune di Carbonia. Questo attacco viene effettuato cercando di sfruttare lo strumento del volontariato che è un elemento assolutamente positivo quando si coordina e opera in completamento del lavoro professionale, ma che diventa invece strumento reazionario e di attacco al mondo del lavoro (quasi una guerra tra poveri), quando lo si utilizza come un grimaldello per andare a scalzare e sostituire coloro che con quelle professioni mandano avanti la propria vita e la propria famiglia. Per fare un esempio di immediata intuizione, è come se domani chiudessero la scuola elementare frequentata da vostro figlio e la riaprissero facendo organizzare le attività ad un’Associazione di volontariato con le lezioni tenute da volontari qualificati (chi garantisce che siano sempre i “volontari qualificati” a fare lezione?) che magari hanno qualche ora libera da dedicare. Sottolineo due aspetti. Primo: sarebbe giusto nei confronti dei maestri e delle maestre che hanno perso il lavoro, che dei volontari li sostituiscano (o provino a farlo) gratuitamente? Secondo aspetto: come genitori avreste identiche garanzie di formazione culturale per vostro figlio? Io non credo. A meno di considerare la scuola come un semplice parcheggio, allora in quel caso anche la ludoteca era un semplice parcheggio e che la gestiscano dei professionisti o dei volontari non vi cambia nulla.
Le stesse considerazioni valgono anche per la Sala Prove Musicali di Is Gannaus. La quale era gestita dalla cooperativa grazie ad una figura professionale di riconosciuta esperienza e capacità nel settore musicale, che non si limitava ad aprire e chiudere la struttura, ma aveva anche un ruolo di formazione e di controllo delle apparecchiature presenti nella Sala Prove.
La Giunta sancisce formalmente che i servizi della Ludoteca e della Sala Prove Musicali non verranno riattivati e che 5 professionisti della nostra città hanno perso definitivamente il proprio lavoro.