Il bilancio della festa di SEL a Villasulcis

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Gianni Dettori e Marta Proietti. Foto di Marco Corrias

SI È CONCLUSO L’EVENTO DEL CIRCOLO ZORBA IL GATTO DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

Dal 22 al 25 settembre si è tenuta la festa del circolo Zorba il Gatto di Sinistra Ecologia Libertà al Parco di Villasulcis, location che ospita l’annuale manifestazione del partito da ormai quattro anni. Di sana e robusta Costituzione il titolo scelto per la festa, evidente richiamo al tema del referendum costituzionale che vedrà impegnati gli elettori italiani il prossimo 4 dicembre, ma non solo. Tra gli argomenti trattati anche il settantesimo anniversario del voto alle donne, le questioni delle migrazioni e dello sviluppo locale.


La festa si è aperta proprio con un dibattito dal titolo Accogliervi come risorse, coordinato da Manolo Mureddu, in cui si è riflettuto sia sulle strategie dell’accoglienza che sulla gestione dell’impatto che l’ondata migratoria provoca sulle comunità locali. Presenti sia esponenti delle comunità straniere, che mediatori culturali, che il deputato di SEL Michele Piras. Da sottolineare l’intervento di Abdou Ndiaye, operatore Inas della CISL, che ha individuato il tema del rispetto dei diritti e dei doveri per tutti, immigrati e non, come soluzione al problema della discriminazione e come chiave per l’integrazione.

Andrea Corrias ha coordinato il dibattito che ha visto discutere i tre docenti universitari Gianfranco Sabatini, Silvano Tagliagambe e Anna Maria Colavitti sulla riappropriazione dei luoghi come strumento di emancipazione e di uscita dalla crisi. A dare una chiave di lettura pratica al tema è il progetto della cooperativa Euralcoop, esposto da Nino Flore, sul tentativo di sviluppare una filiera completa su alcuni prodotti locali dalla produzione, alla lavorazione, alla vendita.

Il dibattito di sabato, incentrato sul referendum, ha visto coinvolti alcuni volti importanti della politica e del giornalismo nazionali: i senatori Vincenzo Vita (PD) e Loredana De Petris (SEL) e il giornalista del Manifesto Andrea Fabozzi. Accanto a loro i rappresentanti delle associazioni ARCI e ANPI Franco Uda e Ennio Meloni e della CGIL Michele Carrus, tre importanti soggetti nazionali che hanno manifestato chiaramente la loro posizione contraria ai quesiti del referendum del prossimo 4 dicembre. Il giornalista Ottavio Olita ha coordinato il dibattito in cui sono state minuziosamente argomentate le ragioni del NO da tutti i punti di vista.

L’anniversario del voto alle donne è stato protagonista sia con la proiezione del film Suffragette, sia con la presentazione del libro di Maria Rosa Cutrufelli Il Giudice delle donne, a cura di Loriana Pitzalis e alla presenza dell’autrice. Nel romanzo si narra la vicenda di dieci maestre marchigiane che, agli inizi del 1900, sono state le pioniere del suffragio universale in Italia.

Gianni Dettori e Marta Proietti. Foto di Marco Corrias
Gianni Dettori e Marta Proietti. Foto di Marco Corrias

Nelle giornate di venerdì e sabato spazio anche al libro di Simone Leoni “Tu nel mio destino” e alla presentazione della legge regionale di reddito di inclusione sociale presentata da Luca Pizzuto.

Partecipati anche gli spettacoli, con i due concerti dei Zirichiltaggia, che ha esaltato il pubblico sulle note del cantautore genovese De Andrè, e di Arrogalla, dj e compositore quartese che ha presentato il suo ultimo lavoro IS S’ARDMUSIC VOL.I. Hanno chiuso la manifestazione le performances degli attori Andrea Tedde e Marta Proietti, con Letture sotto la luna, e del trasformista Gianni Dettori, che ha incantato e divertito il pubblico con i suoi personaggi e la sua comicità burlesque.

Da non dimenticare lo spazio riservato ai bambini con il laboratorio Sei come sei, sulla esplorazione e sulla conoscenza di sé, e i laboratori di archeologia a cura della Cooperativa Mediterranea.

Tanti i volontari impiegati, circa sessanta, di tutte le fasce di età, che hanno contribuito alla realizzazione di uno degli eventi, ormai consolidati, più importanti dell’estate carboniense e che costituisce uno dei -purtroppo- pochi spazi di approfondimento politico e sociale rimasti in città.

Matteo Sestu